Fin dalla presentazione del progetto iniziale, approvato dal CIPE, diverse testate, tra cui la nostra, avevano sottolineato il principale punto debole di M4: l’assenza di connessione tra le linee M3 e M4. Con la formula scelta del project financing che ha obbligato il doppio tornello in tutti gli interscambi per il conteggio degli utenti, risultando per ovvi motivi scomodo. Insomma un disastro annunciato. Vedi qui: Scoppia lo scandalo M4: 100 milioni per un interscambio fantasma.
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Il disastro annunciato degli interscambi della M4 (specie se piove)
# Il “collegamento agevolato” come ripiego per il mancato tunnel tra M3 e M4
Tutto parte dal progetto approvato dal CIPE nel 2009, che non prevedeva alcun collegamento tra M3 e M4. Inizialmente sembrava si potesse realizzare un collegamento sotterraneo utilizzando corridoi sotto il Policlinico, ma l’uso promiscuo dei cunicoli non è stato ritenuto possibile. In alternativa, l’istituto ospedaliero avrebbe offerto le sue aree, prima della cantierizzazione del nuovo polo, per realizzare un tunnel in direzione Crocetta, ma il presidente di Metro4 disse che non erano pervenute risposte a tale richiesta. Poi è stata avanzata l’idea di un collegamento interamente in superficie attraverso dei tapis roulant tra Missori M3 e Sforza-Policlinico della M4, ma anche questa è tramontata. Così come l’ultima ipotesi di un unico tunnel: bocciata per la presenza di reperti archeologici e perchè ritenuta troppo lunga.
Infine la scelta finale di un cosiddetto “corridoio di indirizzamento”. Nello specifico si sta costruendo un breve tunnel dalla stazione M3 Missori fino all’incrocio di via Pantano, via Albricci e via Larga dove è prevista una nuova uscita per la linea. I lavori sono stati finanziati con circa 10 milioni di euro e riguardano anche la realizzazione delle sistemazioni delle aree in superficie. Dalla nuova uscita su via Larga è prevista, nella prima parte del 2025, la pedonalizzazione di via Pantano, con panchine anche a protezione dalle auto dei residenti che hanno l’accesso carrabile lungo la via. Ma intanto, complice la pioggia, cresce il malcontento.
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# Il disastro annunciato: via Pantano è un pantano d’acqua e fango
La soluzione individuata si era rivelata sin da subito poco sensata o comunque di dubbia utilità, dato che gli utenti della metropolitana avrebbero dovuto percorrere circa 10 minuti magari sotto la pioggia e con i bagagli per arrivare alla stazione di M4. Questo perché una parte di loro arriva da una delle stazioni ferroviarie dell’alta velocità sulla M3, Centrale e Rogoredo, per poi recarsi in aeroporto o fare il percorso inverso. La conferma di quanto previsto si è puntualmente verificato alla prima pioggia.
Nella foto in alto si può vedere il tratto di strada a lato dell’Università tra via Pantano e la stazione di Sforza Policlinico M4 trasformato in un vero e proprio pantano: allagato, colmo di foglie e fanghiglia. Una situazione che si è sempre verificata, solo che prima questo passaggio era utilizzato dagli studenti e di sera era chiuso, ora anche da migliaia di viaggiatori e con valigie al seguito, sotto gli alberi non potati e senza alcuna illuminazione, cartelli e indicazioni.
L’alternativa arrivando da Crocetta M3 è più breve, ma i marciapiedi di corso di Porta Romana sono troppo stretti per accogliere il flusso di utenti.
# Non va meglio a Sant’Ambrogio: ora e in futuro si esce allo scoperto
Non va tanto meglio per la connessione con la linea M2 a Sant’Ambrogio. Anche in questo caso si è costretti a uscire in superficie e camminare per qualche minuto all’esterno per cambiare linea. Da M2 a M4 poi mancano le indicazioni e, anche se la tratta da percorrere è breve, sotto la pioggia diventa tutto più difficile.
Al completamento dei lavori il collegamento è previsto comunque all’aperto, dopo essere obbligati ad uscire e rientrare dai tornelli come a San Babila per interscambiare con la M1, pur se coperti da una tettoia. Purtroppo però, anche in questo caso, la soluzione non sembra la più ottimale come si può vedere dalla foto: con vento e forte pioggia il rischio di bagnarsi uscendo e rientrando dai tornelli è molto alto.
Continua la lettura con: L’ “INTERSCAMBIO FANTASMA” M3-M4: il punto sui lavori
FABIO MARCOMIN
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