Nel 1928, il Tram Ventotto rivoluzionò il parco tranviario milanese. Ad oggi, i tram iconici di Milano ancora in circolazione sono 125 e conservano la propria immagine originale, combinandola con aspetti tecnologicamente innovativi. Ma Tedeschi, un famoso designer italiano, ha progettato un nuovo concetto di tram per Milano.
Il nuovo 28: il progetto del futuro TRAM milanese
# Il futuro tram milanese reinterpreterà lo stile del simbolico Ventotto
Seguendo le orme del collega Andrea Ponti, che ha pensato ad un nuovo tram per Hong Kong, il designer italiano Arturo Tedeschi ha progettato il futuro tram milanese.
Basato sui concetti di efficienza, design e sicurezza, si chiamerà Tram Passerella. Sarà un tram che reinterpreta lo stile e le proporzioni dello storico Ventotto, ma con un ammodernamento e con soluzioni per la vita post-covid.
Infatti, per Tedeschi “le misure di allontanamento sociale adottate dalla città stanno cambiando le abitudini dei cittadini e il modo in cui vivono e percepiscono il trasporto pubblico” e, ciò di cui si ha bisogno, sono suggerimenti per rispettare le regole, ma dettati da “design più amichevole”.
# Una soluzione che sostituirà gli attuali cartelli di avvertenza, “banali e scadenti” per una città come Milano
È ormai comune vedere adesivi con scritto “non sedersi qui” oppure “mantenere una distanza di un metro”. Ma queste soluzioni non sono adatte per Milano, la capitale italiana del design. Anzi, sono troppo “banali e scadenti”.
Secondo il designer “mantenere una distanza di un metro significa avere un cerchio virtuale intorno a noi, quindi perché non crearne uno reale?”.
Ed è da qui che nasce la sua idea di creare una pavimentazione della “passerella” che integri dei cerchi che generino sia un motivo grafico che un promemoria alla distanza.
# Il Tram Passerella riuscirà ad adattarsi alla vita post-covid
Dunque, lo scopo principale di Tedeschi è mascherare gli avvertimenti di “distanziamento sociale” con motivi grafici, ottenendo un interno guidato dal design. Ma senza attuarne uno non convenzionale, volendo piuttosto unire elementi e proporzioni tradizionali con dettagli innovativi, “come nel fashion design”.
Infatti, sono proprio le proporzioni e lo stile del Ventotto a fare da base di partenza per Tedeschi, che vuole aggiornare la forma e la dotazione tecnologica, anche nell’ottica di prevenire future epidemie.
# Un lunghissimo corridoio con materiali di qualità e pregio
Guardando all’interno del nuovo tram si capisce subito da dove deriva il suo nome. Infatti, il suo lunghissimo corridoio è stato pensato come una vera e propria passerella che si sviluppa da un’estremità all’altra con geometrie avvolgenti.
Poi, sono particolari anche le singole sedute: ricordano quelle dei giornalisti durante gli eventi modaioli, ma sono separate da pareti in plexiglass. Invece, al centro, ci saranno dei cerchi ben incorporati e inseriti nel design complessivo: segneranno l’area nella quale i passeggeri potranno sostare in piedi. Un po’ come succede nelle metropolitane, ma senza quei “bollini” antiestetici.
Ovviamente, i materiali saranno tutti di grande qualità e pregio. Basti pensare ai bordi dorati che decoreranno sia i plexiglass che i cerchi che i montanti dei finestrini.
# La rivoluzione digitale e del design sarà anche all’esterno
Neanche il tetto sarà causale, ma sarà attraversato da strisce dinamiche che rimandano alla grafica del futurismo italiano, enfatizzando velocità, trasporto e tecnologia. In questo modo, apparirà attraente anche dai balconi delle case di Milano.
Ma non solo: l’esterno sarà completamente digitale. Un display dinamico integrato alla carrozzeria del veicolo informerà i passeggeri sulle prossime fermate e fornirà pubblicità accattivanti.
# La moda può essere l’antidoto a questo periodo?
Quindi, un addio ai cartelli d’avvertenza, per i quali Tedeschi vuole una certa ricercatezza stilistica. Considerando soprattutto che ci troviamo a Milano.
Infatti, non si può dimenticare che “la moda è stata l’antidoto nei primi anni ’80, quando la città ha superato uno dei momenti più bui della sua storia: gli anni di Piombo”. In quell’occasione, la città reagì e tornò a fiorire anche grazie alle industrie della moda e del design.
Continua la lettura con: L’EVOLUZIONE del TRAM a Milano
ALESSIA LONATI
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