I primi interventi sono già stati messi in campo da parte di ATM. Questa la strategia pianificata dall’Azienda Trasporti Milanesi per ridurre l’evasione sui biglietti da parte degli utenti della metropolitana che entrano saltando il tornello. Ma cosa succede in altre città?
La DOPPIA STRATEGIA ATM per fermare il SALTO dei TORNELLI in metropolitana
# In tre anni l’evasione sui biglietti è salita dall’1 al 4%
Quasi una “disciplina olimpica” il “salto del tornello”. Un fenomeno sempre più diffuso nella metropolitana di Milano e che in soli tre anni ha fatto salire l’evasione tariffaria dall’1 al 4%. C’è chi entra in stazione spingendo con le braccia per scavalcare la sbarra, chi passa sotto e chi si accoda negli ingressi dotati di barriera verticale. Il risultato finale è sempre lo stesso, nessun biglietto pagato e un ammanco di entrate nelle casse comunali, dato il costo del singolo titolo di viaggio ora di 2,2 euro. L’ATM ha quindi pianificato una doppia strategia per correre ai ripari, in parte già in corso.
#1 Incremento del numero di controllori
La prima mossa decisa in via Foro Buonaparte 61, dove ha sede la municipalizzata, è stata quella di aumentare il numero dei controllori sia all’entrata che all’uscita dei tornelli. Sono passati da 130 a 150. In caso di controllo è prevista una multa di 39 euro se pagata subito, per chi viene trovato senza biglietto, che sale a 54 euro dopo 5 giorni e a 70 dopo 60 giorni. I primi risultati si stanno vedendo, dai picchi di evasione del 4% si è scesi al 2,6%.
#2 Partita l’installazione dei nuovi tornelli dotati di allarme sonoro alti 2,30 metri
La seconda mossa prevede l’installazione di nuovi tornelli a barriera alti 180 centimetri, la struttura è di 230 centimetri, dotati di un sensore per rilevare il passaggio di una seconda persona facendo scattare una sirena. Simili a quelli della M5 e della M4, ma con l’aggiunta di barre verticali e un’altra orizzontale a chiudere in alto il tornello per evitare lo scavalco.
I primi 4 tornelli sono stati installati nella stazione di San Donato M3, inaugurati all’inizio del 2024, dove ne sono previsti 27. Contando anche quelli da posizionare nel resto del rete, al momento nelle stazioni di Duomo M1 e M3, Cadorna M1 e M2, Rogoredo M3, e Centrale M3, si arriva a 172. La conclusione dei lavori è programmata per la fine del 2024.
La prova sul campo ha confermato l’efficacia contro il salto del tornello, mentre per l’accodamento si dovrà attendere l’allestimento di un’intera stazione e l’entrata in funzione del sistema sonoro. Difficile comunque possa essere ugualmente efficace dato il necessario intervento tempestivo di un addetto Atm in caso di segnalazione. Ma cosa succede in altre città?
# A Berlino, Praga e Brescia non ci sono tornelli, a New York una parte delle stazioni ha le “gabbie” girevoli
Vediamo come funziona all’estero. Nelle stazioni della metropolitana di Berlino, così come in altre città tedesche, non ci sono tornelli anche per agevolare l’accesso con le biciclette. L’entrata è libera e a verificare il pagamento dei biglietti o il possesso di abbonamenti ci sono controllori in borghese. Anche nella metropolitana di Praga non sono presenti, in alcuni casi anche ad Amsterdam, e in Italia, in quella di Brescia.
A Londra come a Madrid sono presenti i tornelli classici, sulla falsariga di quelli della linea M3 di Milano. A Parigi alcuni hanno una struttura simile a quelli nuovi installati a San Donato, pur non avendo una porta verticale ma una paletta a mezza altezza.
A New York in alcuni casi al posto dei tornelli ci sono delle porte girevoli, tipo quelle all’uscita della stazione di San Siro M5 o degli accessi allo stadio. Per ridurre l’evasione tariffaria nella città della Grande Mela è stato inoltre introdotto un sistema di intelligenza artificiale chiamato “Detector”, in uso anche a Barcellona, per monitorare i tornelli ed identificare metodi e tempistiche dell’evasione del biglietto al fine di implementare nuove strategie in futuro.
Continua la lettura con: Gli INTERSCAMBI da BRIVIDO nella METRO di Milano
FABIO MARCOMIN
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