La si odia e la sia ama, la si cerca e la si evita. La 90/91, linea di superficie che percorre in buona parte la circonvallazione esterna di Milano, è il mezzo che più di tutti suscita diverse emozioni contrastanti. In ogni caso non se ne può fare a meno.
La PAURA a Milano fa 90 (e 91): i viaggiatori tipici della linea più leggendaria di Milano
# L’unica linea 24h di Milano
La linea 90 è stata per molti anni l’unico mezzo a viaggiare anche di notte tranne che per una breve pausa tra le 02:00 e le 04:00, ma da diversi anni fa servizio h 24/24. È una linea che si può dire sia popolata da “umanità varia”, proveniente da ogni angolo della terra e, visti i personaggi, delle volte forse anche da altri pianeti. Possiamo trovare macedoni, tuareg, bengalesi o comitive di giovani spagnoli, inglesi, francesi durante l’Erasmus.
Spesso al centro della cronaca nera, sulle filovie della 90/91, delle volte non sembra nemmeno di essere in Italia, ma su di un bus che collega Rabat a Bamako, tanti gli idiomi che si possono ascoltare e le fragranze esotiche che si possono respirare. Difficile catalogare tutti i tipi di viaggiatori di un mezzo di trasporto così tanto frequentato, però possiamo sicuramente elencare alcuni dei principali fruitori di questa insostituibile linea.
# Il clandestino
Di solito lo si riconosce per i vestiti di una o due taglie in più o in meno della propria. Spesso alticcio e con la birra in mano si trascina nervosamente sul mezzo con sguardo incattivito. Traspare rabbia repressa e uno stato di frustrazione esasperata oltre a tanta stanchezza per la mancanza di riposo in un comodo letto.
# Il lavoratore
Lo si incontra o prestissimo la mattina o in piena notte. Spesso è un lavoratore a turni, ha l’aria assonnata indossa abiti da lavoro e tende ad isolarsi assorto da mille pensieri, non prestando attenzione agli altri passeggeri. Ha una espressione triste o seria, si suppone che percepisca uno stipendio non troppo elevato e questo lo rende pensieroso e pieno di preoccupazione per l’avvenire.
# Il turista smarrito
Con svariati bagagli e a volte con famiglia al seguito, solitamente sale o scende in stazione Centrale si guarda intorno con aria sospettosa e intimorita accorgendosi presto di essere oggetto dell’interesse di numerosi borseggiatori (vedi in seguito). Nonostante sia stato avvisato del pericolo da qualche recensione trovata su internet, non rinuncia a salire su questo mezzo di trasporto. Coraggioso o incosciente?
# Il borseggiatore
Sono soliti viaggiare in gruppo, minimo in due. Non li si deve confondere con i clandestini poiché decisamente più curati nell’abbigliamento. Di norma di provenienza nordafricana, solitamente sotto i 50 anni, oltre al biglietto quindi, non necessitano di super greenpass per viaggiare e svolgere la propria attività. Cercando di non dare nell’occhio, scrutano con molta attenzione le loro vittime scegliendole principalmente tra persone anziane, turisti e passeggeri con molti bagagli (i loro preferiti sono gli stranieri avendo questi difficoltà a chiedere aiuto). Oltre ai nord africani può capitare di incrociare borseggiatori sudamericani o di regioni del Sud. Viaggiano a tutte le ore, soprattutto sui mezzi molto pieni, solitamente con un braccio nascosto da qualche capo di abbigliamento.
# I ragazzini
In giro a divertirsi, sono numerosi e prediligono muoversi in branco. Hanno un tono di voce molto alto, amano insultarsi fra di loro ed utilizzano la bestemmia come principale forma di comunicazione intercalandola con “bella fra” e “bella zio”. Occupano qualunque tipo di posto per appollaiarsi anche su quelli che non lo sono. Può capitare che nel periodo dell’accoppiamento, essendo in calore, siano particolarmente molesti e manifestino violenza danneggiando i mezzi. Viaggiano soprattutto dal giovedì alla domenica sera, alcuni hanno persino l’abbonamento. Mentre negli altri giorni viaggiano singolarmente con ingombranti sacche sul dorso.
# I clochard
Soggiornano sui mezzi soprattutto la notte. Trovano sulla filovia un luogo coperto, riscaldato in inverno e rinfrescato in estate. Non è dato sapere se, oltre a non avere il biglietto, abbiano super greenpass o permesso di soggiorno. Non lo sapremo mai poiché nessuno gli chiederà nulla.
# I transgender
I passeggeri più fortunati potrebbero incrociarli, non sono molto presenti, ma certe notti con un po’ di pazienza e impegno li si può riuscire ad osservare. Provengono dal sud America, ma una volta in Italia tendono a diventare stanziali. Facilmente si incontrano nella stagione calda e si riconoscono dall’abbigliamento molto leggero. Sono folkloristici e parlano a voce alta un misto di italiano, spagnolo e portoghese. Dopo aver consumato bevande alcoliche, possono però diventare aggressivi. Meglio osservarli a distanza.
Continua la Lettura con: 90/91: le 7 CURIOSITÀ sulla LINEA più LEGGENDARIA di Milano
ANDREA URBANO
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