Lo avevamo anticipato in questo articolo: uno dei segnali della crisi di ATM che da oltre un anno sta tagliando le corse delle linee di superficie. A monte di questa scelta la carenza di autisti, che ha portato per la prima volta a cedere a privati il servizio di una linea urbana. Che cosa cambierà per i milanesi?
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La prima linea di bus di Milano gestita da privati: il percorso e cosa cambia rispetto alle altre
# La crisi “senza fine” di ATM
Un altro segnale che la crisi di ATM sarà lunga da risolvere. Dopo il taglio delle corse, in atto da un anno e che oggi tocca 90 linee su 130, e le rimodulazioni di linee al seguito del completamento della M4, è arrivata una notizia storica: la prima cessione del servizio di una linea urbana a una società privata. Non era mai successo prima, solo con linee extraurbane e tratte speciali, tra cui le navette per il trasporto scolastico.
# Il servizio di una linea urbana affidato per la prima volta a una società privata
Da sabato 12 ottobre la linea 46 non è più gestita direttamente da ATM ma dalla Stav, una società privata di Vigevano. La durata dell’affidamento è di 12 mesi, il tempo che dovrebbe essere necessario all’Azienda Trasporti Milanesi per riassorbire l’emorragia di autisti. Il tracciato della linea è di 4 chilometri e 8 fermate e serve con due mezzi l’asse Famagosta M2-Cantalupa, uno dei quartieri isolati nel sud della città e senza altre linee al suo servizio. Si tratta di una linea che vede comunque una riduzione del numero di passeggeri anche in conseguenza della rimodulazione e delle modifiche di altre linee a seguito del completamento della M4. Ma cosa cambia per gli utenti?
# Che cosa cambia per gli utenti?
Per gli utenti non cambia sostanzialmente niente, possono continuare ad usare gli stessi biglietti e abbonamenti che coprono l’area urbana di Milano. L’unica eccezione riportata sul sito di ATM riguarda l’utilizzo dei carnet cartacei o su biglietto ricaricabile che sarebbero validi solo sulle linee ATM, Trenord o NET, per viaggiare sulle linee di altri operatori occorrerebbe quello comprato e convalidato sull’app ATM. L’informazione potrebbe però non essere aggiornata. Alla Stav sono state affidate altre tre linee, extraurbane, la 353 che copre il Comune di Assago e le 707 e 709 che viaggiano a Cologno monzese.
# Il ritorno alla normalità? Forse alla fine del 2025
Una scelta fatta da ATM per sopperire alla mancanza cronica di autisti, anche se la stessa Stav non sembra esente da difficoltà: da settembre di quest’anno si è ridotto il numero degli autisti e i pendolari hanno inviato diverse segnalazioni per i disservizi delle autolinee di trasporto pubblico locale gestiste dalla società privata pavese. In questo modo ATM può spostare i conducenti su altre linee di Milano con frequenze sempre più diradate, in attesa che i 400 lavoratori ritenuti idonei per l’assunzione entrino in servizio, di cui 80 avviati verso l’inserimento.
L’amministratore delegato della società comunale, Arrigo Giana, che ha riaperto la trattativa con i sindacati per ridiscutere il contratto aziendale e alcune clausole, dai turni alla sicurezza, contava di ritornare allo standard di servizio nei primi tre mesi del 2025. Vista la situazione attuale, con la cessione della gestione della prima linea urbana, sembra più probabile che non accada prima della fine dello stesso anno.
FABIO MARCOMIN
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A S.Pietroburgo come in tutte le altre città Russe un mezzo pubblico alle fermate di fatto non lo aspetti nemmeno un minuto.
Le fermate occupano decine di metri e di continuo arrivano autobus di tutte le linee.
Oltre ad esserci gli Autobus del comune normalmente azzurri ci sono autobus gestiti da privati per linee particolari e sono bianchi.
In Svizzera i servizi pubblici sono capillari ed arrivano fino ai centri più sperduti ed anche lì sono disponibili ed hanno una alta frequenza.
Forse dovremmo prendere esempio da nazioni più evolute
In ogni caso i mezzi pubblici in questi stati sono efficenti e danno servizio al cittadino poi ci possono essere in più ma dico in più anche i privati.
Aggiungo in questi paesi puoi viaggiare anche di notte senza paura mentre in Italia anche in orari normali c’è da avere paura.
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