La Skymetro: la «metro volante» di Genova. Si potrebbe fare anche a Milano? 

Le ultime sul progetto, cosa manca per procedere alla sua realizzazione e i futuri prolungamenti allo studio

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Skymetro

L’avvio dei cantieri, per un’opera che dovrebbe rivoluzionare il trasporto pubblico del capoluogo ligure, tarda ad arrivare per una serie di problemi e criticità. Vediamo il progetto del dettaglio, cosa manca per procedere alla sua realizzazione e i futuri prolungamenti allo studio.

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La Skymetro: la «metro volante» di Genova. Si potrebbe fare anche a Milano? 

# Il progetto Skymetro: la metropolitana sopraelevata di 7 km nella Valbisagno

Interno stazione Skymetro

Il futuro della metro di Genova sarà in cielo. Il progetto Skymetro è infatti previsto diventi parte integrante della rete del capoluogo ligure, una metropolitana aperta e sopraelevata di cinque metri da terra attualmente in fase di progettazione definitiva. Un tracciato di 6,9 km e 7 fermate da Brignole, con interscambio con la metropolitana classica, a Molassana. La linea, prevede due binari con queste stazioni intermedie: Romagnosi. Parenzo, Staglieno, Guglielmetti, San Gottardo. 

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# Gli altri numeri dell’opera

Credits genova24 – Stazione Staglieno Skymetro

Questi gli altri numeri previsti per l’opera:

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  • capacità massima dei convogli di 442 passeggeri con una velocità commerciale di 36 km/h;
  • una frequenza di un treno ogni 6 minuti;
  • un tempo di percorrenza tra i due capolinea di 10,50 minuti
  • 60mila passeggeri trasportati al giorno, oltre 20 milioni l’anno;
  • consumo di energia ridotto del 50% grazie anche alla copertura con pannelli fotovoltaici.

# Le criticità e le incognite sul progetto

genova24.it – Sopraelevata fronte stadio Ferraris

I cantieri sarebbero già dovuti partire nel 2024 per concludersi nel 2027, ma i tempi si sono dilatati. Il problema principale è l’attraversamento del Bisagno all’altezza della copertura di fronte allo stadio Ferraris. I tecnici del Consiglio superiore dei lavori pubblici hanno caldeggiato una soluzione decisamente meno invasiva rispetto al progetto originario approvato in conferenza dei servizi: invece della demolizione e ricostruzione di parti dei setti in cemento che sostengono la piastra è stato chiesto di valutare un ponte obliquo a campata unica, ma non c’è chiarezza sul posizionamento delle spalle d’appoggio.

Credits genova24 – Tornelli accesso Skymetro

A questo si aggiunge il ricorso al Tar intentato di Legambiente, per ora congelato  perchè il Comune non ha prodotto ancora un atto irreversibile contro il quale presentare una richiesta di sospensiva. Infine il nodo finanziamenti. L‘opera era già stata finanziata per intero nel 2021 con 398 milioni di euro ma, con l’aumento dei costi e la rivalutazione degli importi, potrebbero non bastare. Per questo motivo si fa strada l’ipotesi di spezzettare l’opera, procedendo per lotti funzionali arrivando inizialmente fino a Ponte Carrega, dove verrebbe realizzato un tronchino.

# L’estensione allo studio di 3,3 km e 3 fermate in direzione Prato

Skymetro estensione Prato

Nell’attesa dell’avvio dei cantieri, il tracciato è definito al 95% ma è in fase di verifica degli aspetti tecnici e geologici per la successiva integrazione documentale, si guarda già al futuro del tracciato. Il Comune di Genova sta studiando già la sua estensione di 3,3 km e 3 fermate fino a Prato, che ha costo stimato di 212 milioni di euro, per servire anche i comuni della città metropolitana. 

# Inaugurazione possibile nel 2029

Credits genova24 – Interno stazione Skymetro

Se tutto si dovesse risolvere nel più breve tempo possibile, l’amministrazione conta di indire la gara tra la fine del 2024 e l’inizio del 2025, per arrivare all’aggiudicazione dell’appalto entro giugno 2025, così da rispettare il limite imposto dal decreto ministeriale. L’obiettivo è di inaugurare l’opera per intero entro dicembre 2029. In alternativa, in caso di tempi troppo stretti e difficoltà nel reperire le risorse extra necessarie, si inizierebbe realizzando un primo tratto e poi in una seconda fase avanzare direttamente fino a Prato. 

# A Milano lo “Skymetro” potrebbe costituire la nuova circle line: sostituendo la circolare 90-91 o essere realizzato accanto ai due lati di marcia sul percorso delle tangenziali

Ipotesi delle 3 Circle line
Ipotesi delle 3 Circle line

Lo Skymetro costituisce una soluzione efficiente che potrebbe essere valutata anche per decongestionare Milano. Una delle principali carenze del servizio di trasporti metropolitano è infatti la carenza di una o più linee circolari veloci al pari delle altre grandi città europee, come Londra, Berlino o Mosca che ne ha addirittura due. La “Circle line” prevista sul percorso dell’attuale S9 verrà esercitata da treni con frequenza di 15 minuti e comunque rimarrà monca, perché sarà solo un segmento, lasciando completamente privo il tratto a ovest da San Cristoforo a Rho Fiera.

Come da noi spesso suggerito si potrebbe osare di più, e se la metropolitana circolare rapida forse è di difficile realizzazione, perché non implementare una linea sopraelevata come lo “Skymetro” di Genova?  Si potrebbero realizzare fino a 3 linee ad un costo più contenuto, in questo modo:

#1 trasformando la circolare filoviaria 90-91 in una vera linea di forza senza dover fare interventi sull’asservimento semaforico e garantendo al contempo la fluidità del traffico veicolare. 

#2 affiancando la linea sopraelevata al percorso delle tangenziali (sul modello di Genova):

  • Interne: nord, est e ovest 
  • Esterne: TEEM e la superstrada che sostituisce il progetto della TOEM.

Se si introducesse anche a Milano questo metodo di trasporto alternativo proposto per Genova, meno impattante a livello strutturale e più economico, forse il grande sogno di una circle line potrebbe diventare presto realtà.

Continua la lettura con: The City in the Sky: la «città nel cielo» per sfuggire allo stress metropolitano

FABIO MARCOMIN

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Fabio Marcomin
Giornalista pubblicista. Laurea in Strategia e Comunicazione d’Impresa a Reggio Emilia. Il mio background: informatica, marketing e comunicazione. Curioso delle nuove tecnologie dalle criptovalute all'AI. Dal 2012 a Milano, per metà milanese da parte di madre, amante della città e appassionato di trasporti e architettura: ho scelto Milano per vivere e lavorare perché la ritengo la mia città ideale.