Una ricerca della Doxa delinea quale potrebbe essere il prossimo futuro per la mobilità in Italia. Le principali trasformazioni avverranno nelle città più grandi. Ecco le 5 principali tendenze che si prevedono in particolare per Milano.
Le 5 nuove FRONTIERE della mobilità: nel 2030 a MILANO ci MUOVEREMO così
#1 L’abbandono del mezzo privato
Da una recente indagine commissionata alla DOXA emerge un quadro che lascia ben sperare per un futuro all’insegna di una propensione, da parte degli italiani, di cambiare le proprie abitudini riguardo al trasporto privato. L’85% degli italiani è disposto a rinunciare al mezzo privato: si fa largo l’idea di avvalersi del sharing specie con biciclette e altre tipologie decisamente più green rispetto all’auto, anche se al momento solo 3 italiani su 10 dicono di ricorrere allo sharing.
#2 Generazione in sharing
La maggioranza degli italiani (il 53%) pensa di modificare le sue abitudini di mobilità. Sono soprattutto i giovani che vivono in città, in una età compresa tra i 18 e i 25 anni, a desiderare soluzioni alternative. Una esigenza, più che una volontà, che emerge chiara e netta nel diminuire l’inquinamento che deve essere assolutamente ridotto se non eliminato. In questo quadro risulta anche che l’automobile dovrà essere sempre meno presente nelle strade: chi vive nelle città auspica la costruzione di grandi parcheggi sotterranei eliminando di gran numero i mezzi ora parcheggiati, più o meno diligentemente, sulle strade.
#3 Bici, monopattini, mezzi ecologici e in sharing
Quella che si profila per il 2030 sarà una Milano completamente diversa. Le ciclabili saranno sempre più diffuse (sperando possano essere efficienti e non frutto di progettazioni deliranti), aumenteranno i mezzi alternativi per lo sharing quali bici, monopattini ma anche scooter e auto da condividere, con utilizzo di carburanti meno inquinanti, mezzi pubblici efficienti e tanto smog in meno sono quindi gli obiettivi che segneranno l’evoluzione della movimentazione privata da qui al 2030.
#4 La frattura generazionale con i boomers: poco interesse dei giovani all’auto di proprietà
Altra tendenza è una frattura tra boomers e nuove generazioni sul concetto di proprietà. La macchina di famiglia risulterebbe comunque un bene irrinunciabile (per l’80%) ma da utilizzare con più attenzione, compatibilmente ad uno sforzo congiunto tra istituzioni che dovranno adoperarsi per dare la possibilità a tutti di poter scegliere tra una vasta scelta il mezzo più adatto per ogni tipo di spostamento. Un dato che fa pensare è che il desiderio della generazione dei boomers era quella di avere la patente e un proprio mezzo mentre oggi le nuove generazioni sono meno orientate ad avere un proprio mezzo a favore di soluzioni alternative.
Certamente i più restii al modificare il modo di spostarsi risultano ancora gli over 40 anche se le ricerche prevedono anche da loro una crescente propensione nell’utilizzo di sharing.
#5 Resistenze sulle auto elettriche: nel 2030 le auto saranno a idrogeno?
La ricerca mostra che esiste ancora una resistenza alla larga diffusione delle auto elettriche. Il problema principale è il costo. Una possibilità in più potrebbe provenire dalla realizzazione di auto a idrogeno per le quali le grandi case automobilistiche stanno investendo gran parte della loro ricerca. Sembra proprio che il 2030 sarà l’anno in cui potremmo assistere a cambiamenti epocali e la data entro la quale gran parte della mobilità fino adesso usata dai più dovrà subire una radicale trasformazione.
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ROBERTO BINAGHI