Milano – Roma. Una tratta che fino al 2008 ha costituito il 10% del traffico nazionale, tanto da attirare in Italia gli aerei delle compagnie straniere, sembra sul viale del tramonto. Cosa è successo dal 2009 in poi?
La “METROPOLTANA d’ITALIA” ha vinto la sfida con l’AEREO
# -80%: il crollo dei viaggiatori su quella che era la tratta d’oro del traffico nazionale
I viaggiatori che si spostano tra le due più importanti città italiane, Milano e Roma, non scelgono quasi più la tratta aerea, come succedeva fino al 2008, ma quella ferroviaria.
Il tempo di percorrenza resta il parametro più discriminante che l’alta velocità soddisfa pienamente.
Freccia Rossa e Italo, infatti, battono “la navetta dei cieli”, erodendo alle compagnie aeree una fetta sempre più significativa di passeggeri, calati dell’80% dal 2005 al 2018.
La grande quantità di viaggiatori che preferivano l’aereo per lo spostamento Milano-Roma, ha attirato l’attenzione delle compagnie aeree straniere, che hanno sottratto il monopolio di Alitalia, facendo atterrare Easy Jet a Linate e Ryanair a Bergamo.
Ma la concorrenza, quella vera, è un’altra.
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# La “metropolitana d’Italia” conquista quasi il 90% dei passeggeri della tratta
Italo e Freccia Rossa impiegano, in realtà, lo stesso tempo della navetta dei cieli per spostarsi tra Roma e Milano: 3 ore circa per entrambi i mezzi.
Ma mentre su Milano scegliere la stazione Centrale o l’aeroporto cittadino di Linate ha la stessa comodità, per Roma la differenza tra Fiumicino (fuori città) e Termini (in pieno centro di Roma), ha decretato una prima preferenza dei passeggeri, che hanno via via privilegiato la ferrovia.
Il treno tra Milano e Roma ha praticamente monopolizzato il traffico tra le due capitali italiane, “catturando” fino all’85% dei viaggiatori totali, circa 3,6 milioni di passeggeri all’anno.
Le corse di Italo e Freccia Rossa tra Milano e Roma, specialmente quelle dirette, sono state ribattezzate “la metropolitana d’Italia”, accentuando una propensione al pendolarismo tra le due città, fenomeno che ha addirittura fatto aumentare i passeggeri totali annui.
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# Il traffico Milano-Roma e ritorno
Tra Roma e Milano si spostano, durante l’anno, milioni di persone, diventando un’attrattiva commerciale che fa gola a diversi player.
Fino al 2013 Alitalia ha potuto godere del monopolio assoluto sulla tratta Linate – Fiumicino, convogliando 2,4 milioni di passeggeri ogni anno. Per il traffico domestico, si tratta del 10% del volume totale dei transiti aeroportuali.
Nel 2009 Alitalia ha portato nei cieli 60 voli tra Roma e Milano.
Dal 2013 anche Easy Jet e Ryanair sono scese in campo, attirate da questa enorme fetta di mercato, spezzando il monopolio della ex compagnia di bandiera.
Questo mercato si è però contratto, non tanto per la concorrenza straniera, ma proprio perché, nel frattempo, l’alta velocità ha iniziato a correre sul serio: 2 ore e 59 minuti da Roma centro a Milano Centrale senza fermate intermedie.
I passeggeri hanno smesso di mettersi in fila ai check in e imbarcare i bagagli, passando dal cielo ai binari, aumentando il volume da 2,4 a 3,6 milioni di viaggiatori nel 2019.
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# Le compagnie aeree alzano bandiera bianca
La prima tra le compagnie aeree ad arrendersi, è stata Easy Jet, che pure era riuscita ad accaparrarsi 400.000 dei 2,4 milioni di passeggeri, ma l’efficienza dell’alta velocità ha messo in ginocchio la compagnia aerea, che ha interrotto il servizio perché poco sostenibile economicamente.
Già nel 2009 le perdite di passeggeri, per le compagnie aeree, sulla tratta Roma – Milano, ammontavano al 50%, passata da 2,4 a 1,4 milioni di viaggiatori.
Dal 2010 in poi la tratta Linate – Fiumicino smette di essere la più trafficata della penisola; il calo è vertiginoso e passa dal 10% storico ad appena 1,7% nel 2021.
Perdite ingenti soprattutto per Alitalia. Una fonte riservata del Corriere della Sera ha avuto accesso al consuntivo di Alitalia del 2018: 97,7 i milioni di Euro incassati con i voli Linate – Fiumicino, con un rosso di bilancio pari a circa 9 milioni.
Componenti fondamentali di questo calo sono state certamente la chiusura di Milano Forlanini nel 2019 per i lavori di restyling, la pandemia e la maggiore efficienza di Trenitalia e Italo nel ripristinare le corse con maggiore velocità dopo le restrizioni al Covid.
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# Che fine farà Linate?
Il city airport milanese è quello più in sofferenza, sia per le restrizioni Covid che per le decisioni di Alitalia prima e ITA poi, di cancellare i voli tra Fiumicino e il Forlanini.
Una sovrastruttura politica, nazionale ed europea, impone limitazioni di manovra a Linate e anche questo ha gettato Linate nel baratro.
Dal Forlanini non si può raggiungere Londra ad esempio, perché Linate non può far parte del circuito extra UE. Si può volare da e per l’Unione Europea, ma dentro un raggio di 1.500 km, misurati secondo il metodo della rotta ortodromica.
Tutte limitazioni politiche che il governo italiano ha dovuto chiedere a Bruxelles di rimuovere, nel tentativo di trovare una ri-collocazione allo scalo cittadino milanese.
La prossima volta che cerchiamo la rotta, per lavoro e per vacanze, ma non la troviamo su Linate (la cui comodità è innegabile) sappiamo che una parte della colpa è di anacronistici vincoli imposti a Milano sia dal governo italiano che da quello europeo
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LAURA LIONTI
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