La rete metropolitana milanese con il completamento della linea M4 è entrata nella top ten europea per la sua estensione, ma la gestione degli interscambi risulta inspiegabile. Non solo per quelli scomodi o inesistenti della linea blu, ma anche per quelli che ci sono. Vediamo perchè.
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L’interscambio della metro che c’è… ma non si può usare
# I cambiamenti alle linee del trasporto pubblico in occasione degli eventi allo Stadio
Ad ogni evento che si svolge al Meazza arriva puntuale la comunicazione da parte di ATM relativa alle modifiche alle linee di superficie e alla chiusura di alcune stazioni metropolitane. In particolare, il tram 16 per un’ora non ferma al capolinea fuori dallo stadio e le stazioni di Segesta e Ippodromo sulla linea M5 vengono chiuse poco prima della fine dell’evento.
La decisione, disposta dalla Questura, è giustificata da motivi di ordine pubblico, per evitare di far salire altre persone in convogli già pieni nelle stazioni successive a quelle del capolinea. Una scelta forse non pienamente condivisibile visto che un’infrastruttura pubblica non dovrebbe modificare il suo funzionamento in conseguenze di iniziative private come una partita o un concerto. Ma c’è di più.
# Quando ci sono partite e concerti l’interscambio della metro “sparisce”
La cosa però forse più inspiegabile è la chiusura del corridoio diretto tra M1 e M5 a Lotto, fatto che obbliga gli utenti ad uscire dai tornelli, salire in strada, rientrare nella stazione dell’altra linea, ripassare dai tornelli e poi scendere in banchina per prendere il treno. Il tutto con la paura di non fare in tempo prima della chiusura delle linee, nonostante il prolungamento degli orari previsto in occasione degli eventi a San Siro.
Come si vede dalla cartina, solo una uscita della M5 è adiacente a degli accessi per la M1, quello su via Monte Rosa sullo stesso lato del marciapiede e sul lato opposto della strada, a cui si può aggiungere uno verso via Migliara. Uscendo dalle altre due, ce n’è una quarta ancora più distante e non visibile della mappa: il rischio è di girovagare con il buio prima di trovare l’entrata per il cambio linea. Bisogna tenere conto infatti che molte persone vengono da altri luoghi d’Italia e del mondo e come sistema di orientamento usano le linee metropolitane, perchè rendere gli spostamenti così complicati?
# Il collegamento da incubo tra M1 e M5 a Lotto
Va detto che la connessione diretta tra le linee M1 e M5 non è certo delle migliori, si rischia spesso di finire in un loop senza via di uscita. Partendo dalla M1 è raggiungibile solo da una delle due banchine, se ci si trova in quella opposta bisogna salire nel mezzanino e ridiscendere dall’altro lato, occorre poi percorrere un lungo corridoio e fare diversi piani di scale mobili per cambiare linea, facendo però attenzione di salire su quella giusta per non uscire dalla stazione. Un collegamento forse non troppo intuitivo, ma meglio che uscire in strada, e soprattutto con una larghezza sufficiente per gestire un grande afflusso di persone anche in caso di partite e concerti. D’altronde la linea e l’interscambio non sono stati pensati anche per queste occasioni?
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# Gli assurdi interscambi della linea M4
Chiudiamo in “bellezza” con la linea M4, un disastro se si parla di interscambi. Il più lineare è quello a San Babila con la M1, si passa da una linea all’altra rimanendo nel mezzanino anche se occorre uscire e rientrare dai tornelli, cosa che succede anche a Sant’Ambrogio con la M2 e Sforza Policlinico con la M3.
Nel primo caso bisogna uscire all’aperto rimanendo a livello dei tornelli, coperti da una tettoia che in caso di forte vento e pioggia non ripara dalle intemperie, anche se al momento bisogna salire in superficie perchè i lavori non sono finiti.
Nel secondo caso si può solo uscire all’esterno per passare dalla M3 alla M4 e viceversa e camminare per circa 10 minuti e sperare che non piova, altrimenti ci si ritrova impantanati tra foglie e fango, come si vede dalla foto.
La nuova uscita su via Larga di Missori M3, la sua costruzione dovrebbe concludersi all’inizio del 2025, toglie solo poche decine di metri di cammino all’aperto.
L’alternativa è cambiare linea da o verso la stazione di Crocetta M3: il percorso è più corto e solo su strada e marciapiede, ma non forza più breve dato che bisogna attendere il verde al semaforo su via Francesco Sforza.
Leggi anche: Il disastro annunciato degli interscambi della M4 (specie se piove)
Continua la lettura con: Creare dei nuovi capolinea metro come hub di parcheggio per chi arriva da fuori?
FABIO MARCOMIN
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