Nella tangenziale di Parigi una corsia riservata ai viaggi condivisi: un’idea per Milano?

Da Parigi la soluzione green e anti-traffico per sbloccare area C e area B?

0
Credits 995645-PIXABAY - Traffico
Naviga su Milano Città Stato senza pubblicità

Quello che accade a Parigi, ultimamente, viene preso ad esempio da Milano, soprattutto quando si tratta di mobilità. L’ultima novità: la corsia riservata ai viaggi condivisi. Potrebbe rappresentare un cambiamento nella gestione delle Zone a Traffico Limitato (Area C e B)?
 

Vuoi sostenere Milano Città Stato? Offrici due caffé al mese: potrai leggere tutti gli articoli senza pubblicità. Clicca per scoprire come fare

Nella tangenziale di Parigi una corsia riservata ai viaggi condivisi: un’idea per Milano?

# Milano e Parigi: un modello sempre valido?

Credtis: www.confesercenti.it

Milano ha spesso guardato a Parigi come punto di riferimento per le proprie politiche urbane: dai trasporti pubblici alla gestione degli spazi pedonali, molte soluzioni adottate nella capitale francese sono state riprese, con esiti variabili.

Ma non tutte le idee che provengono da Parigi sono necessariamente geniali. Un esempio è la riduzione del limite di velocità a 50 km/h sulla tangenziale parigina, che ha suscitato numerose critiche e che, se adottata a Milano, potrebbe provocare più problemi di quanti ne risolverebbe. Al contrario, alcune innovazioni meritano attenzione e potrebbero essere adattate alla realtà milanese, con le opportune modifiche.

Un esempio interessante è la corsia riservata ai viaggi condivisi, introdotta sul boulevard périphérique: questa misura mira a ridurre l’inquinamento e promuovere il trasporto pubblico, due obiettivi che anche l’attuale amministrazione di Milano si è prefissata di raggiungere, limitando nel contempo la congestione in città.

# La corsia riservata di Parigi: un’idea interessante

Credits 995645-PIXABAY – Traffico

Dal 2024, il périphérique parigino ha introdotto una corsia dedicata ai veicoli con almeno due passeggeri, ai mezzi pubblici, ai taxi e ai veicoli di emergenza nelle ore di punta (7:00-10:30 e 16:00-20:00). L’intento è chiaro: ridurre il traffico privato e incentivare l’uso di veicoli condivisi, migliorando la qualità dell’aria in una delle zone più inquinate della capitale.

I Libri di Milano Città Stato a casa tua: scopri come fare

La misura, inizialmente adottata per le Olimpiadi di Parigi, si basa su un principio di efficienza: più persone per auto significa meno veicoli e quindi minore congestione. Questo sistema esiste già in alcune metropoli statunitensi, dove ha dimostrato di ridurre gli ingorghi nei momenti di maggiore traffico.

Sebbene la misura non sia esente da critiche, in particolare da chi teme un aumento degli ingorghi nelle altre corsie, il principio di base rimane valido: incentivare una mobilità più sostenibile senza imporsi con divieti assoluti.

Il sistema parigino prevede controlli automatizzati per verificare il numero di passeggeri a bordo, riducendo il rischio di elusione delle regole.

# Il car pooling: un’opportunità ancora poco sfruttata

Credits: www.welfareindexpmi.it

Il car pooling, ovvero la condivisione dell’auto tra più passeggeri per ridurre il numero complessivo di veicoli, è una pratica diffusa in vari Paesi, ma che in Italia stenta a decollare. Nonostante app come BlaBlaCar abbiano incentivato questo fenomeno per i viaggi a lunga distanza, il car pooling urbano rimane limitato.

Parigi ha dimostrato che politiche mirate possono rendere più attrattivo il viaggio condiviso. Se accompagnato da incentivi economici o da una piattaforma digitale offerta dal Comune, il car pooling potrebbe diventare una valida alternativa al traffico individuale.

Oltre a ridurre il traffico, il car pooling offre vantaggi economici, come un notevole risparmio su carburante e parcheggio. Per far decollare seriamente il car pooling a Milano, sarebbero necessari incentivi concreti, come corsie preferenziali o agevolazioni fiscali per chi sceglie questa modalità di trasporto.

# Milano: più car pooling in Area C e Area B

Invece di copiare pedissequamente la scelta francese, ovvero introducendo corsie preferenziali sulla tangenziale, Milano potrebbe ispirarsi al modello parigino per riformare le Zone a Traffico Limitato, in particolare Area C e Area B. Ad esempio, si potrebbero prevedere esenzioni o tariffe ridotte per i veicoli in car pooling.

Anche la regolamentazione generale del traffico potrebbe essere rivisitata: se Milano introducesse corsie dedicate ai veicoli condivisi nelle arterie principali, renderebbe il car pooling un’opzione più interessante per i pendolari. In più, se il fenomeno prendesse piede, si potrebbe ipotizzare anche la creazione di parcheggi riservati per i veicoli in condivisione.

Milano ha già dimostrato di saper innovare nella gestione del traffico, ma spesso le soluzioni adottate si sono rivelate rigide e impopolari, se si vuole affrontare seriamente il problema della congestione e dell’inquinamento, mantenendo comunque una buona mobilità, il car pooling potrebbe rappresentare una soluzione concreta, attuabile e popolare.

Continua la lettura con: A Milano servono tunnel e parcheggi: le auto vanno messe sottoterra, non eliminate dal pianeta

MATTEO RESPINTI

Milano città stato è anche su Youtube: clicca qui per il canale con i video su Milano. Iscriviti: ti aspettiamo

Clicca qui per il libro di Milano Città Stato

Clicca qui per la guida: 50 LUOGHI ALTERNATIVI da vedere in ITALIA almeno una volta nella vita

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/


Articolo precedente24 marzo 2021. Nasce il primo treno low cost ad alta velocità d’Europa. Arriverà anche a Milano?
Articolo successivoQueste sono le tre droghe più consumate a Milano: i risultati dell’ultimo studio
Matteo Respinti
Nato a Milano, l'11 settembre 2002, studio filosofia all'Università Statale di Milano. Appassionato, tra le tante cose, di cultura e filosofia politica, mi impegno, su ogni fronte alla mia portata, per fornire il mio contributo allo sviluppo della mia città, della mia regione e del mio Paese. Amo la mia città, Milano, per il racconto di ciò che è stata e per ciò che sono sicuro possa tornare a essere.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome