🛑 Ripartono i CANTIERI del prolungamento della M1: prossima fermata MONZA-BETTOLE

Lavori che assomigliano a una odissea

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Credits: urbanfile.org - Prolungamento M1 Monza-Bettola

Dopo diversi rinvii riprendono i cantieri per prolungare la M1 a Monza, una storia che sembra non avere mai fine. Sarebbe andata diversamente con una Milano più autonoma?

Ripartono i CANTIERI del prolungamento della M1: prossima fermata MONZA-BETTOLE

# Odissea metropolitana

Dopo anni di vicissitudini, tra interruzioni e lavori a singhiozzo, riaprono i cantieri per la realizzazione del nuovo capolinea della M1, a Nord dell’attuale Sesto I Maggio.
Si tratta sostanzialmente di tre opere: la nuova stazione di Cinisello-Monza-Bettola, un centro commerciale e le infrastrutture di interscambio, la cui esecuzione si è rivelata un’odissea.
Gli accordi e gli impegni sono stati finalmente definiti tra i comuni interessati, MM S.p.A., che riveste il doppio ruolo di operatore ed impresa e le imprese che si sono aggiudicate le aree commerciali.

# Lo snodo critico

Intorno a questo prolungamento della linea rossa ruotano alcune delle arterie fondamentali, che alimentano la Città Metropolitana e che costituiscono dei veri e propri asset. È normale che ogni infrastruttura inserita in questo punto debba servire ed asservire le arterie in maniera appropriata.
Oltre al capolinea Monza-Bettola è prevista anche la fermata intermedia di Sesto Restellone, nei pressi del Palasesto. Confluiranno intorno a queste due fermate anche i bus provenienti dalla Brianza, un parcheggio di interscambio per 2.500 posti auto, strizzando l’occhio al tratto milanese della A4, la Milano-Lecco e l’arrivo della Rho-Monza, tutte arterie che devono al più presto essere alleggerite dal traffico pubblico e privato, almeno al confine di Milano.
Per completare questo insieme già bello carico, non deve mancare la possibilità di prevedere un passo del futuro: passerà dal nuovo capolinea l’interscambio con la linea lilla, la M5, il cui prolungamento è pensato per far correre i treni da Bignami a Monza.

# Quanta attesa ancora?

Linea rossa verso Bisceglie
Linea rossa verso Bisceglie

La notizia degli accordi e della ripresa dei cantieri, è senza dubbio una novità da accogliere con un sospiro di sollievo. Senza ulteriori ritardi ed indugi, questo mastodontico processo di integrazione del prolungamento M1 sarà pronto non prima di dicembre 2024. Si aggiungono, in pratica, altri due anni alla già tristemente lunga attesa dei pendolari più sotto pressione della Città Metropolitana.
Purtroppo i lavori si sono interrotti numerose volte, a causa delle bonifiche necessarie scoperte in corso d’opera, nonché i problemi tra le varie imprese responsabili di una porzione di progetti che, sovrapposti con gli altri, hanno dato vita a scontri e modifiche importanti.

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Per la definizione degli accordi più recenti, è stata anche trovata l’integrazione finanziaria, si spera definitiva: 15 milioni di Euro provengono dalla legge di Bilancio 2019, già approvati e quindi intoccabili; una quota di 9,2 milioni da Regione Lombardia e 7,1 dal Comune di Milano.
Al di là degli imprevisti, più o meno grandi capitati alla realizzazione di questi lavori, sapendo che Milano genera un flusso di necessità particolari ed uniche, il quale potrebbe essere soddisfatto dalla propria capacità finanziaria, come sarebbe finita se Milano avesse fin da subito goduto di una grande autonomia dai partner istituzionali, come Regione Lombardia e Stato Italiano?

Continua la lettura con: Estensioni della metro

LAURA LIONTI

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Laura Lionti
Tecnico del suono milanese, nata da milanesi importati dalla Sicilia. Il mio quartier generale è sempre stato il Gallaratese con i suoi giardini e il verde, difeso a volte a spada tratta. Sogno che Milano si candidi a luogo ideale per creare un laboratorio a cielo aperto che ricerchi e trovi la soluzione per le Smart Cities, Città e comunità sostenibili: obiettivo 11 degli SDGs