Entrate nella bella locanda, scegliete un posto a sedere e poi andate al bancone per tagliare qualche fetta di salame sul tagliere mentre decidete che vino prendere.
Una volta finito di mangiare e di ammirare il panorama andate alla casa automatica e date un prezzo alla vostra serata e a quello che avete consumato.
Sembra tutto frutto di un mondo ideale, chi si fiderebbe mai a fare una cosa del genere? All”Osteria senz’Oste” funziona così.
All’OSTERIA SENZA OSTE dove si fa il conto da soli
# L’osteria immersa nelle vigne
L’Osteria senz’Oste si trova tra le vigne di Valdobbiadene, città famosa per il prosecco in provincia di Treviso.
Per arrivare alla locanda non ci sono grandi strade e pubblicità ma solo un piccolo cartello scritto a mano che indica la direzione.
Una volta arrivati nel posto giusto si può parcheggiare la macchina nel vigneto, sempre senza cartelli e senza chiedere il permesso, un po’ come quando si va da un caro amico.
La porta del casolare è sempre aperta, non basta far altro che entrare, prendere qualche salume e pane fresco e sedersi in tranquillità, immersi nella natura veneta.
Probabilmente vi starete chiedendo dov’è l’oste e la risposta è che non c’è, qui ci si serve da soli come a casa propria.
# L’Osteria senza Oste
All’Osteria senz’Oste di nome e di fatto ognuno è il benvenuto.
Quando si entra nella locanda si prende il tagliere, ci si affetta del salame insieme a un buon calice di Prosecco e si rimane quanto si vuole.
Una volta finito si va alla cassa e ci si fa lo scontrino da soli, ebbene si, nessuno controllerà quanto e se avete pagato. Prima c’era un salvadanaio dove lasciare l’offerta mentre adesso c’è un registratore di cassa dove ognuno può liberamente battere il proprio scontrino.
Ad ogni prodotto è attaccato un cartellino con il valore, una cifra indicativa per dare un’idea al cliente di quello che ha consumato e poi tocca a lui, tutto si basa sul buon senso e sulla fiducia nelle persone, una cosa che ormai sta scomparendo lasciando al posto alla continua diffidenza.
# Da dove nasce l’idea
Quello dell’Osteria senz’Oste è un grandissimo atto di fiducia nei confronti dei clienti e delle persone in generale. Il proprietario deve infatti continuamente rifornire la dispensa di tasca propria, sperando che i commensali lo ripaghino del valore, cosa che purtroppo non sempre accade.
Ma da dove nasce quest’idea?
Cesare De Stefani, proprietario dell’Osteria, lo spiega così sul suo sito: ” il nome é stato dato casualmente per indicare questa località dove in cima al colle del Cartizze ho un vecchio casolare del fine ‘800 rimasto allo stato originale e dove era ed é abitudine, con la mia famiglia, portare amici e clienti.
Capitava spesso che nei più svariati pezzi di carta trovati sul posto quando i miei amici passavano di là , mi lasciassero dediche rimproverando che la mia assenza li lasciava a bocca asciutta. Ho quindi deciso un giorno, di mettere sul tavolo della cucina, che sempre era comunque aperta, 3 bottiglie di Cartizze e Prosecco, 6 bicchieri e un’indicazione scritta “valore 10 euro servitevi da soli e buona degustazione”.
L’Osteria senz’Oste di oggi nasce quindi dal desiderio di non far aspettare i propri amici senza buon vino e cibo. Col tempo però, le persone che passavano di lì iniziarono ad entrare e a lasciare qualche dedica al gentile oste che non avevano conosciuto e tutto iniziò sul serio.
Ancora oggi appese alle pareri ci sono centinaia di biglietti in tutte le lingue che ringraziano l’Oste dell’ospitalità mai vista prima.
# Cosa si mangia all’Osteria senz’Oste
All’Osteria senz’Oste si mangia in modo semplice ma con prodotti freschi e del territorio.
Taglieri con formaggi e salumi e pane fatto in casa sono all’ordine del giorno, con l’aggiunta di qualche dolcetto.
Nel locale non ci sono superalcolici ma c’è la possibilità di fare il caffé. L’interno della cucina può ospitare fino a 14 persone, mentre nell’area esterna ci sono altri 3 tavoli.
Il luogo é accessibile liberamente fino alle ore 22.00 circa.
# La fiducia nelle persone ci salverà?
Ogni giorno sentiamo notizie terribili e con il Covid siamo ancora più portati a vedere l’altro con diffidenza eppure quest’Osteria rimane ferma in mezzo a tutto questo, un luogo saldo che fa d’esempio a tutti noi.
Fonti: vanityfair.it
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ARIANNA BOTTINI
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