Un luna park unico al mondo: si muove senza elettricità. Vediamo la sua storia e come funziona.
Il LUNA PARK che si muove senza elettricità
Avete presente quelle caramelle croccanti fuori e morbide dentro? Da bambina io ero l’opposto: dietro a boccoli ramati e occhioni vispi, si nascondeva una vera despota. La signora incontrastata delle giostrine della scuola materna, che fingeva non fosse ancora arrivato il suo turno, che distraeva i compagni per poter fare un altro giro, e che piangeva a comando quando non riusciva ad accaparrarsi un turno extra alle altalene. Ero, ovviamente, anche una vera irriducibile del luna park domenicale del centro città. Se solo avessi avuto la possibilità di passare per Nervesa della Battaglia, probabilmente non avrei mai più fatto ritorno a casa.
Nel piccolo comune della provincia di Treviso si trova l’Osteria ai Pioppi, una deliziosa osteria immersa nel pioppeto della collina tra Nervosa e Santa Croce. Ma se state ancora cercando di capire perché da bambina avrei adorato questo posto, è perché questo posto è speciale. Probabilmente unico al mondo.
In questa osteria, infatti, c’è un parco giochi artigianale, le cui attrazioni sono state tutte interamente costruite a mano con pezzi di riciclo dal signor Bruno Ferrin, che ci ha messo l’anima, il cuore, ma soprattutto l’ingegno. Queste attrazioni infatti, non hanno bisogno di elettricità o motori per funzionare, tanto che il parco è conosciuto proprio per le sue “montagne russe senza elettricità”. Come la più divertente lezione di fisica, le attrazioni dell’Osteria ai Pioppi sfruttano leggi come quelle di gravità, moto, inerzia, o forza, e divertono bimbi e non solo da due generazioni.
# La storia
Negli anni Sessanta, il signor Ferrin, che di mestiere faceva il rappresentante di lieviti per pane, decise di costruire una frasca—una piccola osteria a conduzione e familiare—insieme alla moglie proprio in quel pioppeto sulla collina, e il 15 giugno 1969 nacque l’Osteria ai Pioppi. «I primi [clienti] sono stati due ragazzi.—ricorda il signor Ferrin—E da li cominciano uno, poi quattro, dieci, venti persone a fermarsi. In due-tre ore abbiamo finito tutto. Che entusiasmo la sera!»
In un’intervista che riecheggia le immagini del passato, il signor Ferrin racconta di come, dal saldare due ganci di ferro tra loro, si ritrovò a costruire la prima attrazione di quello che sarebbe diventato il parco giochi dell’osteria: un’altalena. «Un desiderio? Mi piacerebbe tanto tornare bambino. Ogni volta che costruisco una giostra penso: “Se fossi piccolo Ai Pioppi mi divertirei tantissimo!”.»
# Il luna park
L’accesso al luna park è gratuito, sebbene riservato ai clienti dell’Osteria ai Pioppi, un ristoro dove si trovano piatti della tradizione regionale, buoni, casalinga, e a prezzi modici.
Al momento, le attrazioni all’interno del parco sono quaranta, tutte frutto della dedizione e passione del suo creatore, e sono disponibili per diverse fasce di età, dai 3 ai sedici anni. Si va dalle funi con cui lanciarsi, scivoli lunghissimi, tappeti elastici fino alle gabbie dove con il peso del corpo ci sposta fino a fare un giro della morte completo. Bisogna ricordare però che quello che per decenni ha divertito diverte grandi e bambini è un luna park non convenzionale: dato che alcune attrazioni hanno bisogno di spinte adeguate e di forza per funzionare, mentre altre possono essere difficili da comprendere per i più piccoli, gli adulti collaborano insieme ai bambini, creando un’esperienza di gioco unica.
Al momento, l’osteria e il parco sono chiusi per la consueta pausa invernale, e si spera possano riaprire alla fine del mese di marzo 2021. Da amante dei parchi divertimento nonostante non sia più quella bambina alla scuola materna, sarò sicuramente una dei primi clienti della nuova stagione. Immersa com’è nella campagna trevigiana, fare un salto all’Osteria ai Pioppi e al suo unico parco giochi è una di quelle esperienze che val la pena vivere. «{…} lo amo troppo. Questo ambiente, quest’aria, il silenzio: senti solo il rumore delle foglie che si muovono e gli uccellini che cantano. Quando passo le giornate qui e arrivo a casa alla sera, io sento che ho vissuto.»
Fonte: Osteria ai Pioppi, Around Family.
Continua la lettura con: il PRIMO LUNA PARK milanese
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