Sentirsi in PARADISO nella VALLE dei MONASTERI

C'è una valle dove si pensa di più all'al di là che all'al di qua

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Credits: @salvatorepizzolante (IG)

Se poteste chiudere gli occhi e continuare a leggere, vi chiederei di immaginare verdissime distese di erba e boschi, montagne incantevoli dai colori del tramonto, deliziosi ruscelli e acque fresche—gelide. Se poi vi potessi chiedere di riaprire gli occhi, scoprireste di essere all’estremo nord dell’Italia, dove si parla tedesco per la maggiore e dove, tra gli spettacoli naturali, si nasconde lo splendido tocco dell’uomo. Oggi vi porto a scoprire Valle Isarco, in Südtirol: la valle dei monasteri. 

Sentirsi in PARADISO nella VALLE dei MONASTERI

 

La Valle Isarco è una delle due valli principali dell’Alto Adige, che si estende dalla sorgente del fiume Isarco al Brennero fino alla foce nell’Adige a Bolzano. Si estende per circa 80 km, separa tra loro le Alpi Retiche orientali da quelle dei Tauri occidentali e dalle Dolomiti, e comprende molti fiumi, non solo quello che le dà il nome. Per ragioni storico-culturali, la Valle è divisa in due comprensori: l’Alta Valle Isarco (Wipptal in tedesco) e la Valle Isarco (Eisacktal) vera e propria, che comprende Bressanone, che ne è capoluogo storico, artistico, culturale, economico, sociale ed amministrativo del comprensorio della Valle Isarco. 

Proprio nel cuore della Valle Isarco si trovano i luoghi che vi accompagnerò a conoscere: si tratta di due importanti siti religiosi dell’Alto Adige, ricchi di storia e cultura: l’Abbazia di Novacella e il Monastero di Sabiona.

# L’Abbazia di Novacella

L’Abbazia dei Canonici Agostiniani di Novacella sorge a Varna, non troppo distante da Bressanone, e trionfa nella Valle dal 1142. Si tratta del più grande complesso religioso del Tirolo, e nel 1956, Papa Pio XII diede alla chiesa la dignità di basilica minore.

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Credits: ValleIsarco.info

L’architettura del complesso abbaziale è varia e stratificata, tanto che non è difficile ritrovare all’interno del convento elementi gotici, come il Chiostro, mischiati ad altri romanici, rinascimentali o barocchi, come la chiesa conventuale, fino ad accenni Rococò settecenteschi: il grande salone della biblioteca, opera di Antonio Giuseppe Sartori, risale infatti al 1773. E se gli edifici non vi avessero ancora ammaliato, tutt’intorno all’Abbazia si trovano boschi, prati, frutteti e viti: la vista da qui è davvero affascinante. 

Credits: ValleIsarco.info

Un tempo ospizio per i pellegrini, l’Abbazia è sempre stata caratterizzata da autonomia e dedizione. Tutt’oggi, infatti, continuano a essere molte le attività legate al convento, dall’agricoltura alla viticoltura. dalla centrale elettrica all’erboristeria alla cantina vinicola: proprio qui, gli amanti del buon vino potranno trovare infatti i tradizionali vini altoatesini prorotti dai monaci, dal Müller-Thurgau al Pinot Grigio, fino all’immancabile Gewürztraminer.

Credits: @eliacelle9 (IG)

# Il Monastero di Sabiona

Per visitare la seconda tappa di questo monastico itinerario, dobbiamo andare in direzione di Chiusa, un’altra splendida cittadina della Valle Isarco, a pochi km a sud da Bressanone. Qui, su una rupe piuttosto elevata del fondovalle, si erge il Monastero di Sabiona. Sappiate che già solo per la splendida vista dell’antica cittadina medievale e di tutta la Valle Isarco, val la pena visitarlo. 

Credits: @icsapfir (IG)

Se però vi addentrerete per i suoi spessi muri e per i suoi chiostri, scoprirete che il monastero delle suore benedettine che troneggia sulla rupe di Sabiona ha origini molto antiche. Secondo fonti storiche, già nel V secolo d.C. la Valle venne cristianizzata, come dimostrano i ritrovamenti delle fondamenta di una chiesa, e un castro militare romano risalente al 400 d.C. 

Credits: @walkinprogresss (IG)

Ancora oggi le suore benedettine di Chiusa vivono in clausura all’interno del monastero; tuttavia, in alcuni periodi è possibile visitare alcuni edifici come la Chiesa della Sacra Croce, la cappella di S. Maria, la chiesa conventuale, e la Chiesa di Nostra Signora. In tutti gli altri momenti, è sempre possibile godersi un giro lungo la passeggiata di Sabiona: rimarrete incantati dai bellissimi luoghi intorno al monastero di Sabiona. 

Credits: @masmameli (IG)

 

Fonte: Valle Isarco, True Riders

Continua la lettura con: Una tradizione curiosa: i LABIRINTI del Veneto

Giada Grasso

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Giada Grasso
Classe 1987, nasco a Catania, vivo a Venezia, e parlo toscano. Per riscattare una parlantina alquanto solida, mi laureo in Comunicazione e mi specializzo in Scienze del Linguaggio. Mi piace viaggiare, anche e soprattutto con la mente, e spaziare tra i più disparati interessi: canto, continuo a studiare lingue che mi stimolino, programmo, leggo libri di neuroscienze e sociologia, medito nel tempo libero, fotografo quando trovo la luce colpire gli oggetti nel modo giusto, pettino una gatta che non vuole saperne di essere acconciata.