Si sta per scegliere il futuro delle navi da crociera a Venezia, nel momento peggiore per il settore, ma guardando al futuro.
Via le GRANDI NAVI da Venezia: un concorso creativo per creare una nuova ZONA di SBARCO
# L’incontro: un concorso creativo per portare fuori dalla laguna la zona di sbarco
Dai ministri della Transizione Ecologica, Roberto Cingolani, della Cultura, Dario Franceschini, del Turismo, Massimo Garavaglia, e delle Infrastrutture, Enrico Giovannini, è arrivato il via libera per l’attracco delle grandi navi da crociera nel porto di Marghera.
In un incontro tenuto in videoconferenza, i quattro ministri hanno ribadito la necessità di tutelare il patrimonio artistico e culturale di Venezia.
È stato deciso anche di indire un concorso creativo per portare fuori dalla laguna la zona di sbarco e risolvere in modo strutturato e deterministico il problema del transito delle grandi navi veneziane.
# L’antefatto
Venezia è meta turistica per eccellenza. Città di mare, è visitata, in situazione normale, da milioni di turisti ogni anno.
Purtroppo, è stata colpita dai cambiamenti climatici e dall’elevato livello dell’acqua ed è stata per molti anni un punto di approdo per grandi navi da crociera. Grazie alla particolare struttura della laguna, le navi da crociera navigano nel Bacino di San Marco di fronte a Piazza San Marco e a Palazzo Ducale, offrendo agli ospiti delle navi uno dei passaggi più suggestivi al mondo.
# Le problematiche
Tutto ciò ha portato, nel corso degli anni, a danni di diverso tipo. Tra questi spicca la pericolosità data dal passaggio di imbarcazioni dalla stazza particolarmente importante. Questa ha concordo nel provocare degli incidenti anche gravi, che hanno arrecato danni ad altre barche o a Venezia stessa (danni alle sponde).
Nel giugno 2019, ad esempio, una nave della MsC crociere si era scontrata con un battello. Un’incidente che aveva riaperto il dibattito sul pericolo del passaggio delle navi da crociera in Laguna.
# La soluzione temporanea
Il Comune di Venezia sta lavorando per dirottare le navi fuori dalla Laguna da almeno un biennio.
Per il momento l’unica soluzione definitiva che potrebbe essere presa in vista della ripresa del traffico crocieristico, è quella del “Canale Nord”, e dunque l’attacco a Marghera.
La decisione è stata presa in concomitanza con l’anniversario dei 1600 anni dalla fondazione della capitale della Serenissima.
La scelta desta dubbi e preoccupazioni: se da una parte serve a ridurre il livello di pericolo di cui sopra, dall’altra, inevitabilmente, svuota l’area di attracco ad oggi utilizzata, riducendo drasticamente il business che gira attorno al turismo da crociera.
Altre titubanze sono legate al fatto che se non dovessero essere realizzati dei collegamenti continui, puntuali, rapidi ed efficaci tra Porto Marghera e Venezia, si rischierebbe veramente di tagliare fuori i crocieristi dalla città.
Finora, infatti, si è puntato sul fattore vicinanza tra la Stazione Marittima oggi in uso e Venezia, con collegamenti tra l’area di approdo dei crocieristi e i punti cardine della città tramite vaporetto o con il recente sky train “People Mover”.
Ad oggi si tratta solo di una soluzione temporanea, ma di sicuro farà parlare di sé a lungo.
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LUCIO BARDELLE